L’agricoltura specializzata è stata uno dei pochi segmenti in costante crescita all’interno del comparto primario italiano anche durante i periodi di crisi economica. Un trend virtuoso indotto soprattutto dalla crescita esponenziale vissuta dalle esportazioni dei prodotti vitivinicoli che ha permesso agli imprenditori agricoli di raggiungere sempre maggiori margini economici. L’espansione di Covid-19 e il conseguente blocco delle attività produttive e commerciali praticamente in ogni angolo del Globo ha tuttavia messo a rischio tale trend, evidenziano per le aziende che incentrano le proprie attività sull’agricoltura specializzata la necessità di massimizzare i propri cicli produttivi, un percorso che non può ovviamente prescindere dall’impiego di macchine capaci sia di semplificare e velocizzare le attività in campo, sia di abbassare i costi operativi.
Proprio tali obiettivi hanno rappresentato non a caso gli input progettuali attorno ai quali i tecnici Antonio Carraro hanno sviluppo il modello “Tony 10900 Tr”, di fatto un isodiametrico a ruote sterzanti equipaggiato con un gruppo di motopropulsione esclusivo in grado di assicurare i massimi standard di efficienza termodinamica indipendentemente dalle attività affrontate.
L’unità Kubota “V3800-Cr-T-E4B” che equipaggia “Tony 10900 Tr”, un quattro cilindri da tre litri e 800 di cubatura e 98 cavalli di potenza massima, opera in effetti in abbinamento a una trasmissione ibrida realizzata mediante l’affiancamento di un cambio meccanico robotizzato a quattro gamme con un gruppo idrostatico a tre rapporti, selezionabili anche in movimento senza far cadere la coppia motrice alle ruote.
Grazie a ciò, la trasmissione si configura a tutti gli effetti quale gruppo “Stepless” a variazione continua in grado di far marciare le macchine da zero a 40 all’ora senza soluzione di continuità e, soprattutto, di assicurare in ogni momento la velocità più corretta in un’ottica di minimizzazione dei consumi in funzione delle lavorazioni in corso. Al raggiungimento di tali obiettivi concorre peraltro un software dedicato che, slegando la velocità di avanzamento dal carico motore, permette all’operatore di affrontare ogni attività con la certezza di poter contare su una trazione costante indipendentemente dalle caratteristiche e dalla conformazione del terreno, dote quest’ultima che si dimostra particolarmente preziosa quando le macchine sono impegnate su fondi molto sconnessi o viscidi.
In tali ambiti “Tony 10900 Tr” può peraltro giovarsi anche di un passo contenuto entro i mille 595 millimetri e di un sistema, denominato “Uniflex”, che permette di scaricare sulle ruote del trattore le masse delle attrezzature portate, così da mantenere costante e calibrata la loro pressione al suolo, a tutto vantaggio della minimizzazione dei rischi di rovinii del fondo. Ne deriva quindi una spiccata vocazione alla produttività, enfatizzata anche dalla presenza di un impianto idraulico sdoppiato che mette a disposizione 44 litri al minuto per alimentare fino a sei distributori ausiliari e un sollevatore posteriore da due mila e 400 chili di capacità.
Tutti gruppi gestibili in modo diretto attraverso un joystick multifunzione installato all’interno di cabine, denominate “Air”, progettate per consentire alle macchine di muoversi nel fitto della vegetazione senza rischiare di danneggiare le piante e omologate in categoria 4 per proteggere l’operatore durante i trattamenti fitosanitari da inalazioni nocive di polveri, aerosol e vapori.